Lago Margherita Abissinia: quanto è grande? Che caratteristiche ha?

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Molti laghi che conosciamo e vediamo in televisione, su internet, o in alcune cartoline sono per la maggior parte laghi naturali, mentre altri sono stati creati dall’uomo, e quindi sono chiamati laghi artificiali.

Anche queste gran quantità d’acqua hanno un nome con cui tutte le persone riescono a riconoscerli e anche per via delle forme che hanno.

Oggi parleremo di un particolare lago che si trova in Etiopia, esso si chiama Lago Margherita.

Ecco quant’è grande e che caratteristiche ha.

Quanto è grande?

Questo lago con questo nome italiano, come detto prima, si trova in Etiopia, più precisamente nella zona di Abissinia, una zona collinare/montana naturale, è circondato dai monti in un’altitudine di circa 1285 m.

Questa valle è strettamente protetta, l’altro nome con cui è conosciuto dagli abitanti etiopi è lago Abaya, dal suo bacino sfociano le acque del fiume Bilate.

Che caratteristiche ha?

La superficie del lago è di 1.160 km², la sua lunghezza è di circa 60 km, la larghezza di 20 km, la sua profondità è di circa 13 m ed il suo volume di 8,2 km³.

Questo lago fu scoperto nel 1896 da un gruppo di esploratori italiani guidati da Vittorio Bottego (1860 – 1897), quando scoprì il lago, e anche le popolazioni di Gūji e Ganjule (popolazioni locali etiope selvagge) diede il nome al lago in onore alla Regina d’Italia Margherita, moglie di Umberto di Savoia e madre di Vittorio Emanuele III.

L’origine di questo lago è vulcanica, la temperatura è prettamente calda perché si trova vicino alla zona equatoriale, l’acqua presenta una buona quantità di ossigeno, azoto e fosforo, si sono adattati poche tipologie di pesci come i siluridi, i ciprinidi, i mormiridi e una specie diversa di plancton che è riuscita ad adattarsi alla temperatura dell’acqua.

Gli abitanti praticano molta pesca e sono anche riusciti ad inventare una tecnica di essicazione.

L’esploratore aveva circa 36 anni quando scoprì questo lago, egli risalì la sorgente del fiume Ganale e poi, in un secondo viaggio, esplorò il corso dell’Omo.

Grazie a questo, Vittorio ricevette la medaglia d’oro al valor militare nel 1896 ma morì l’anno successivo purtroppo morì a causa di uno scontro con la popolazione del Galla.

In suo onore, nel 1907 gli fu costruita e dedicata una statua nella sua città natale: Parma.

In quel periodo poi cadeva il decimo anniversario della sua morte.

Questa sua statua rappresenta l’esploratore con la sua classica divisa coloniale su un basamento da cui sgorgano due fiumi, ali lati si trovano due guerrieri Gala che rappresentano i due fiumi Giuba e Omo.

 

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