Susa è una graziosa località in provincia di Torino che dà il nome alla stessa Valle in cui si trova. Un luogo ricco di storia e, nonostante sia abitato da poco più di 6.000 anime, riceve ogni anno moltissimi turisti amanti della natura e della ricchezza paesaggistica di questo luogo, alle falde del Moncenisio. Una storia, quella di Susa, di difficile collocazione temporale ma che ha lasciato, con il passare degli anni, tantissime testimonianze ancora oggi visibili. Di cosa stiamo parlando? E cosa si sa su questi luoghi? Scopriamolo insieme!
Susa, le origini del nome e la sua storia
Susa è una cittadina le cui origini si perdono lontane nel tempo sebbene non sia stato ancora possibili collocarle con esattezza. In particolare non sappiamo chi furono i primi popoli che si stanziarono in questi territori anche se, da alcune testimonianze emerse, potrebbe forse trattarsi dei Liguri a cui, successivamente, seguirono i Celti più o meno 500 anni prima della venuta di Cristo. Data la posizione strategica per il passaggio verso la Francia, Susa fu presto oggetto di attenzione da parte di Giulio Cesare al quale venne concesso il passaggio di merci e truppe attraverso il territorio. Era il terzo secolo dopo Cristo quando vennero costruite le mura per proteggere la cittadina dalle invasioni che, nonostante questo, però, continuarono comunque.
Dopo la caduta dell’Impero Romano (476 d.C.) per Susa cominciò un periodo buio che la vide passare dapprima nelle mani degli ostrogoti e, successivamente, dei longobardi. Nel 774 Carlo Magno conquistò il regno e Susa divenne parte a tutti gli effetti del Regno d’Italia e ne seguì le medesime sorti. Ad oggi rimangono moltissime testimonianze storiche di tutte queste tappe di vita come conventi, case medioevali, chiese. Interessante notare come il titolo di città venne dato per la prima volta a Susa da Napoleone Bonaparte. Ad oggi Susa è gemellata con Paola, una cittadina calabrese di cui accoglie una comunità fissa proprio nel suo centro storico.
Le origini del nome ne tradiscono certamente la principale caratteristica. In principio si chiamava Segusium (nome dato dai Romani) che poi si trasformò in Segusia, Secusia e, quindi, Susa. Il termine si tradurrebbe come “forte” e potrebbe richiamare alla fortificazioni che erano state erette dagli stessi Romani con finalità protettive.
Cosa c’è da vedere?
Benché sia una località di piccole dimensioni e con un numero di abitanti ridotto, Susa è un vero e proprio patrimonio storico e naturale. Non è un caso se proprio Susa sia considerata una delle più antiche porte d’Italia. Visitarla, poi, è molto semplice dato che ci si può muovere a piedi e sono presenti ampi parcheggi dove poter lasciare l’automobile. L’Anfiteatro Romano è una delle prime meraviglie che il turista incontra nella sua passeggiata per le vie di Susa. Un teatro che, in passato, è stato scenario di lotte incredibili e di cui sono ancora visibili le “carceri” dove animali e uomini venivano “imprigionati” prima che iniziassero i combattimenti.
A parte l’Anfiteatro, nelle immediate vicinanze, è presente un’altra testimonianza della dominazione romana a Susa. Parliamo dell’acquedotto formato da vari archi in cui si canalizzavano e conservavano le acque da distribuire, poi, alla popolazione. Proseguendo, impossibile non ammirare l’altare celtico e l’imponente Arco di Augusto e costruito nel momento in cui Roma si alleò con quelle popolazioni. Si tratta di uno dei monumenti meglio conservati del luogo con i suoi blocchi marmorei di colore bianco decorati con alcune scene del tempo.
Subito dopo l’arco inizia il Parco Augusto, l’area verde di Susa in cui è possibile rilassarsi godendosi il meglio che la natura può regalare e facendosi cullare dal canto degli uccellini. Una visita memorabile!