Monte Prama: ecco cosa c’è da sapere sulle sue statue e come raggiungerlo

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Pochi luoghi in Italia sanno essere misteriosi e affascinanti come la Sardegna, e fra questi vale la pena di citare il Monte Prama.

Distante dal resto d’Italia, fisicamente e in parte anche storicamente, questa grande isola del mediterraneo ha visto con il tempo susseguirsi conquistatori e occupatori, senza però perdere le sue tradizioni secolari. Percorrendola possiamo ammirare paesaggi diversi, ma sempre splendidi; le spiagge per esempio, piccoli deserti in miniatura, impervie e spesso inesplorate, quasi sospese nel tempo.

Tra questi luoghi negli anni ‘70, quasi casualmente, è avvenuta una  scoperta archeologica che ha riportato alla luce una necropoli e un complesso scultoreo. Questo da solo è valso alla Sardegna l’appellativo dell’Isola dei Giganti, che porta immediatamente in un mondo fatto di storia, mito e leggenda. Approfondiamo quindi la storia dei Giganti di Monte Prama, vediamo dove è possibile ammirare le statue e come è avvenuta questa scoperta.

Monte Parma: storia e caratteristiche delle statue

Il mondo scopre l’esistenza delle statue di Monte Prama nel 1974, quando il contadino Battista Meli trovò una testa fatta di roccia in un’area collinare vicino a Cabras, sulla costa occidentale della Sardegna. Da allora, più di 5000 frammenti sono stati portati alla luce dagli scavi archeologici. Tra questi reperti: 15 teste, 27 casse, 176 pezzi di braccia, 143 pezzi di gambe, 784 componenti di scudi. Dopo un lungo lavoro di ricostruzione hanno rivisto la luce le statue in arenaria rappresentanti antichi pugili, arcieri e combattenti.

Gli scavi sono ripresi a settembre 2014, portando alla luce altre due statue, che rappresentano due pugili giganti: i due famosi Colossi. La prima statua è stata trovata priva della testa e dei piedi, mentre l’altra era quasi intatta. Questi due monumenti sono molto interessanti non solo per la loro statura imponente, ma perché sembrano avere alcuni elementi in comune con le antiche statue nuragiche in bronzo (i cosiddetti bronzetti) rinvenute a Vulci, vicino a Viterbo e risalenti al IX secolo a.C. Questi due Giganti potrebbero quindi essere il più antico esempio di Colossi finora rinvenuto nell’area mediterranea.

Le statue e i loro frammenti erano presenti nei luoghi di sepoltura di uomini raffigurati con muscolatura sviluppata e forte. Questa idea fa intuire che il cimitero, o meglio la necropoli, in cui furono ritrovati i reperti sarebbe quello di soldati e guerrieri di antiche civiltà che hanno popolato la Sardegna.

Monte Prama, dove si trova il sito archeologico

Le statue, ricomposte come dovevano apparire originariamente, sono oggi esposte presso il museo civico Giovanni Marongiu a Cabras. Qui è possibile ammirare la maestosità dei manufatti che in alcuni casi raggiungono e superano i due metri di altezza. Il Museo di Cabras, in via Tharros, è visitabile tutti i giorni della settimana a partire dalle ore 10:00 del mattino fino alle 18:00.

Il sito archeologico invece si trova a 12 chilometri dal museo; ci si può arrivare in macchina in circa un quarto d’ora, costeggiando la parte sud est di quello che si chiama Stagno di Cabras. E’ possibile anche arrivarci da Cabras con i mezzi pubblici con le linee 418, 422, 8 e 703.

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