Le testimonianze storiche e architettoniche che contraddistinguono un territorio ricco di bellezze come quello italiano sono davvero tante. Inoltre, la loro collocazione geografica dimostra quanto sia importante l’ambiente circostante per lo sviluppo di determinati luoghi destinati a durare nel tempo. Le palafitte sono un esempio da prendere in considerazione poiché vantano una distribuzione, in Italia, che asseconda quelle che sono le condizioni climatiche e ambientali di specifiche regioni. In virtù di ciò, è necessario fare il punto della situazione ponendo l’accento su quelle strutture capaci, ancora oggi, di valorizzare degli scenari naturalistici mozzafiato attraendo, nel contempo, schiere di turisti italiani e stranieri.
Palafitte: le strutture presenti in Italia
Entrando nel dettaglio della faccenda introdotta poc’anzi, si può affermare che le palafitte, in Italia, siano collocate sulle sponde di quei laghi e di quei fiumi che impreziosiscono regioni come il Piemonte, la Lombardia, il Veneto, il Friuli Venezia Giulia e il Trentino Alto Adige. nel loro insieme, queste palafitte delineano una sorta di immenso villaggio preistorico dell’arco alpino che gode, tra le altre cose, di un riconoscimento tra i Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO. L’ambiente umido e particolarmente stagnante di quelle zone ha fatto sì che queste strutture conservassero gran parte della loro edificazione originaria.
Ad ogni modo, ciò che cattura l’attenzione del visitatore di turno è l’utilizzo dei materiali alla base delle palafitte in questione. Mediante l’impiego di legno, paglia, canne e altre tipologie di risorse, queste capanne si ergono su delle piattaforme ancorate al fondale di paludi, stagni, fiumi e laghi mantenendo una sorprendente stabilità. Sebbene le palafitte italiane abbiano un profilo estetico molto comune, la loro resistenza ha consentito di mantenere una certa solidità che, col trascorrere dei secoli, ha assunto un fascino più unico che raro. Pertanto, occorre individuare le zone di maggior interesse per delineare un itinerario vacanziero da favola.
Orari e info per vedere gli insediamenti italiani
Il Museo delle Palafitte del Lago di Ledro – in Trentino – è uno dei punti di riferimento per questo genere di attrazione. La sua struttura trascina il turista di turno all’interno dell’Età del bronzo proponendogli usi, costumi, tradizioni e insediamenti abitativi tipici dell’epoca. Il recente restyling del complesso museale ha, poi, dato il là all’implementazione dell’arredo di ogni singola capanna, con mobili e suppellettili di vario tipo in bella mostra. Il museo in questione apre da marzo a dicembre rispettando degli orari che vanno dalle 9:00 alle 17:00 (mentre ad agosto dalle 10:00 alle 18:00). L’indirizzo preciso è Via al Lago 1 situato in quel di Molina.
Il sito archeologico del Lago di Viverone (in Piemonte) custodisce i resti di capanne che furono ritrovati sotto il livello dell’acqua per poi essere usati affinché si potesse ricostruire, senza lasciare nulla al caso, un villaggio palafitticolo. Per raggiungere il posto in men che non si dica, basta seguire le indicazioni che da Azeglio portano alla chiesa di Sant’Antonio. Il sito archeologico di palafitte di Palù di Livenza (in Friuli, vicino Pordenone) può essere raggiunto in pochissimo tempo partendo dal comune di Caneva o da quello di Polcenigo.